Massoneria, una vicenda tra storia e leggenda

di Simone Morichini

In periodi storici di incertezza e confusione nascono e si sviluppano le più bizzarre speculazioni su chi governa il mondo e su come vengano organizzati complotti per conquistare e mantenere il potere. E, come un fiume carsico, riemergono le teorie sulla Massoneria come una sorta di “grande vecchio” che tira i fili dell’economia e della politica. Eppure le origini dei Liberi Muratori affondano le radici in ideali condivisibili come la fratellanza universale, la tolleranza e il rispetto per il libero arbitrio. Come mai allora questa sinistra fama acquisita dalla Massoneria nel corso dei secoli? 



La Massoneria moderna, nascita e miti fondativi


È allora opportuno ripercorrere i momenti fondativi e le tradizioni storiche della Loggia dei Liberi Muratori. Per ricostruire le vicende della Massoneria moderna, non si può non fare riferimento alla data del 24 giugno 1717, giorno della festività di san Giovanni Battista, quando quattro logge di Londra si riuniscono sotto la presidenza di Christopher Wren e mettono a punto l’unificazione di un’unica organizzazione, la Gran Loggia di Londra, alla cui gran maestranza viene posto Antony Sayer. Come scrive Christian Jacq in La Massoneria: storia e iniziazione: “Gli avvenimenti del 1717 segnano l’attesa nascita di una Massoneria che s’eleva verso le cime intellettuali, abbandonando il vecchio condizionamento manuale e incolto. 


Tutti gli storici sono comunque d’accordo sul fatto che gli intellettuali hanno finito col rimpiazzare gli artigiani. Il processo ebbe inizio nel secolo XVII, quando principiarono a formarsi le logge dei Massoni detti ‘accettati’, perché non praticavano professioni artigianali. È per tale motivo che si designa l’antica comunità con l’espressione ‘Massoneria operativa’ e la nuova comunità con quella di ‘Massoneria speculativa’”. 


Pertanto, il 24 giugno 1717 viene assunta come l’inizio di una nuova dinamica della Massoneria in cui le logge dei liberi muratori vengono a esser composte quasi esclusivamente di “accettati”. Da sempre, la corporazione dei liberi muratori ha ispirato misteri e leggende in quanto erano loro, i lavoratori delle costruzioni, dai muratori agli architetti, ad aver costruito, sin dall’antichità, strutture come l’arca di Noè e il tempio di Salomone e si riteneva, quindi, fossero in possesso di chissà quali poteri e segreti. Soprattutto in epoca moderna, appassionati di esoterismo appartenenti all’aristocrazia e alla borghesia cercavano di accedere a queste “logge” pagando un certo corrispettivo non essendo dei “liberi muratori”. Vi sono alcuni punti da tenere ben presenti quando si ricostruiscono le origini della massoneria moderna. 


In primo luogo, proprio la fusione delle quattro logge nella Gran Loggia di Londra diede modo di elaborare una sorta di Costituzione del neonato organismo. Essa fu delineata nel 1721 dal pastore presbiteriano James Anderson, rivista da un comitato di massoni con a capo Jean-Théophile Desaguliers e pubblicata nel 1723. Essa consta di quattro parti: storia leggendaria dell’ordine, “arte” massonica, “doveri” e regolamento per le logge. In secondo luogo è bene evidenziare che esistono alcuni momenti essenziali per la costruzione del rituale “speculativo” della Massoneria. E sono essenzialmente due: un insieme di leggende e i segni di riconoscimento. 


Per quanto riguarda il primo punto, i principali testi di riferimento sono i due manoscritti Halliwell (o anche detto Regio, scritto in forma di poema) e Cooke (redatto in prosa), risalenti ai secoli XIV e XV e dove si fa esplicito riferimento al viaggio di Euclide in Egitto, alla figura del mastro costruttore Jabal fino a inserire i temi dell’arca di Noè, al tempio di Salomone e del suo leggendario architetto Hiram Abiff. 


Sul secondo elemento, si può senz'altro dire che le parole o i segni di riconoscimento costituiscono i tratti “speculativi” della Massoneria moderna. L’obiettivo è puramente pratico e riguarda una sorta di iter da seguire per quanto riguarda i lavoratori dell’industria della costruzione. La “parola massonica” toccava tutti coloro che avevano attraversato un regolare apprendistato corporativo e, grazie a ciò, ci si distingueva da tutti gli altri lavoratori che, pur in grado di svolgere quella professione, non avevano seguito questo particolare percorso. In tal maniera, capimastri e imprenditori legati alla Massoneria riconoscevano i lavoratori “validi” da quelli “non validi” proteggendo così la corporazione. 


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I QUATTRO VIAGGI

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In ricordo del nostro Grande Fratello Manlio Maradei

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Un pensiero sui Tre Gradi dell'Ordine

 

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Una ricerca sui Sublimi Maestri Perfetti del XIV

Sublimi Maestri Perfetti - società segreta operante in Italia settentrionale nella prima metà del XIX secolo ad opera di alcuni Massoni che avevano dato origine in precedenza all'organizzazione detta Adelfia (o anche Filadelfia) e di elementi provenienti dalla Carboneria.


La denominazione di tale società è di ispirazione massonica in quanto è la fusione delle denominazione di due gradi massonici: quello di "Maestri Perfetti" e quello di "Sublimi Muratori".

Nel XIV Grado si parla del Tempio sotterraneo che il Patriarca Enoch fece realizzare rasentando la perfezione, dove si riunivano i Grandi Eletti, Perfetti e Sublimi Massoni per conservare e poi diffondere l’Arte Reale. 

Sebbene le notizie sulle origini siano frammentarie, la fondazione della società viene fatta risalire al 1818 ad Alessandria ad opera di Filippo Buonarroti. Le finalità che la società si riproponeva erano quelle di coordinare le azioni delle varie società segrete che venivano formandosi al tempo nel contesto del Risorgimento tra Piemonte e Lombardia, fra cui la Federazione Italiana guidata dal Conte Federico Confalonieri, partecipando anche ai moti del 1821.
 

Filippo Giuseppe Maria Ludovico Buonarroti 
(Piccola ricerca storica).
(Pisa, 11 novembre 1761 - Parigi, 16 settembre 1837) è stato un rivoluzionario italiano naturalizzato francese. 
Comunista Sognatore.
''Si strappino i confini delle proprietà, si riconducano tutti i beni in un unico patrimonio comune, e la patria - unica signora, madre dolcissima per tutti - somministri in misura eguale ai diletti e liberi suoi figli il vitto, l'educazione e il lavoro''. 

(Filippo Buonarroti, Cospirazione per l'uguaglianza, 1828)
È stato uno dei più importanti rivoluzionari europei del primo Ottocento, discendente della famiglia dell'artista rinascimentale Michelangelo Buonarroti. 

L'organizzazione settaria del Buonarroti. 

La setta buonarrotiana cambia spesso nome: nota all'inizio con il nome di Adelfia, diventa poi la Società dei Sublimi Maestri Perfetti, infine il Mondo. 

Essa non ha nulla a che vedere né con la massoneria, né con la carboneria: è una setta a parte. Tuttavia Buonarroti disponeva la propria organizzazione entro una cornice massonica: lavorando prevalentemente in zone ove esisteva una lunga tradizione della nostra Comunione e d'altra parte essendo la massoneria, se non proprio favorita, almeno tollerata da molti governi, egli rivestì la struttura esterna della setta, (per esempio i formulari e i riti) di una forte patina massonica. Ciò tuttavia era pura esteriorità: l'organizzazione buonarrotiana, che pure conosceva la distinzione in tre gradi, tendeva alla realizzazione di fini che non erano assolutamente massonici: l'avvento della piena sovranità popolare, la proclamazione della repubblica, l'attuazione della comunione dei beni. 

La Società dei Sublimi Maestri Perfetti, inoltre, si distingueva da tutte le altre sette. Aveva delle peculiari caratteristiche come l'assoluto mistero che circondava il grado superiore agli occhi del grado inferiore. Ciascuno dei tre gradi aveva 
un fine proprio: anzitutto l'iniziato al secondo grado sapeva che lo scopo della setta era la realizzazione della sovranità popolare, ma ignorava del tutto il programma di comunione dei beni, conosciuto solo dagli iniziati al terzo ed ultimo grado. 

Nel '700 illuminista il principio di tolleranza troverà una conclusiva definizione nel Traité sur la tolérance (1763) di Voltaire e la sua pratica attuazione nella Costituzione degli Stati Uniti d'America (1791) a cui seguiranno la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino il 26 agosto (1789), il Protocollo finale del Congresso di Vienna (1815); con il primo riferimento anche alla difesa delle minoranze etniche), il Trattato di Berlino del 1878, i Quattordici punti di Thomas Woodrow Wilson (1918), il Patto della Società delle Nazioni (1920), lo Statuto delle Nazioni Unite (1945), Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo (1981), Carta di Algeri: Dichiarazione Universale 
dei Diritti dei Popoli (1976) ed altre solenni dichiarazioni. 

Nel quattordicesime grado (Loggia di Perfezione) c’è un forte richiamo alla Legge Morale piuttosto che a una Giustizia che si impone con delle  Norme. “Il Maestro Scozzese è sempre pronto a ben operare e non parla mai dei suoi Fratelli per calunniarli o dirne male“. 

(Sempre ricordando che gli Uomini nascono Liberi, ma con capacità diverse). 


Se gli Uomini restano Liberi NON SONO UGUALI

Se sono Uguali NON SONO LIBERI


E a proposito di Tolleranza: 

« La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi » 

di Karl Popper 

Proclamato baronetto dalla regina Elisabetta II nel 1965, Karl Popper nel 1976 è ammesso come membro alla Royal Society. Egli si ritira dall'insegnamento nel 1969 ma rimane intellettualmente attivo fino al 1994, anno della sua morte. Durante la sua vita Popper viene insignito di diversi 
riconoscimenti, tra cui il Premio Lippincott dell'American Political Science Association, il Premio Sonning, la Medaglia Otto Hahn per la Pace e l'ingresso alla Royal Society, alla British Academy, alla London School of Economics, al Kings College di Londra e al Darwin College di Cambridge. 
Anche l'Austria gli riserva diversi riconoscimenti. 

Ricerca e integrazioni di Giancarlo Bertollini