mercoledì 13 marzo 2024

Una prima traccia sul Rito

CITAZIONI RILEGGENDO I RITUALI


Fr Giancarlo Bertollini 

 

Dalla iniziazione al Quarto Grado:

“La Massoneria è fatta per liberare da ogni giogo lo spirito dell’uomo”... “Riconoscete il dovere come una necessità assoluta dinanzi alla quale ogni libertà scompare, ogni debolezza è colpa? “. 

(I candidati rispondono).

“Sciagura all’insensato che afferma il dovere senza comprenderlo!” “il dovere è l’inevitabile necessità dell’uomo, come il lavoro è necessità dell'intelligenza, come il nutrimento è necessità del corpo. Violatene la legge ed avrete disordine e morte”. 

Questa Libertà era già stata consegnata al Maestro Segreto, quando, durante l’iniziazione - gli dicemmo: “Noi amiamo questo vecchio tempio, vi rispettiamo i vecchi mobili, vogliamo bere nei calici dei nostri antenati. Abbiate per il Rito questo rispetto benevolo, senza dargli altra importanza: non vi è d’importante che l’Idea e l’influenza dell’Idea”. E gli dicemmo anche: “L’ideale della Massoneria è la verità. Ogni concezione dell’uomo è progressiva, e di conseguenza relativa; perciò la Massoneria non ammette nessuna concezione come definitiva. Essa impone un solo dovere: la ricerca di questa verità .... Abbiate un solo culto: quello della verità”.

Al giovane maestro che si affaccia per la prima volta al Rito Scozzese, queste parole appaiono rivoluzionarie; comunque già pongono in essere la relazione fra dovere e verità, fra dovere e libertà.


Non sempre la libertà sta a portata di mano


Ricordate il primo giuramento? “Io, liberamente e spontaneamente, con pieno e profondo convincimento dell’anima, con assoluta ed irremovibile volontà, alla presenza del Grande Architetto dell’Universo, prometto e giuro...”.

E poi, nel rituale d’iniziazione al grado di compagno, il Venerabile esclama: “Lavoro! Dovere Sacro dell’Uomo Libero”. Sarebbe infatti strano definire sacro il lavoro coatto di un uomo in catene. Ma l’uomo libero senza lavoro perde qualcosa della sua libertà, e infatti il rituale prosegue dicendo: “Sei tu, oh lavoro, che ci assicuri la libertà, che ci insegni l’uguaglianza, che rendi mature le nostre anime per la divina fratellanza”. Ecco dunque che già al compagno si propone l’accoppiata dovere-libertà (in unione con l’idea del lavoro).

Non ci si meravigli delle continue citazioni dei gradi precedenti, compresi quelli dell’Ordine. Il vertice della piramide crolla se distruggiamo la base. Del resto noi siamo anche Costruttori, abbiamo la spada ma conserviamo la cazzuola. Siamo un po’ come la gente che ricostruì Gerusalemme, la spada al fianco, la cazzuola in mano (Bibbia, Neemia,4,10-13).

 

Fr Giancarlo Bertollini

                                                                                                                           __

Oriente di Roma, Valle del Tevere, 1 ottobre 2018 E.V. - I giorno, VIII mese, VI  XVIII  A.V.L.


Bibliografia: 

    • Rituali della G.L.D.I.  

    • Estratto da un lavoro a quattro mani di Manlio Maradei e Giancarlo Bertollini.


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