Templari e Massoneria (Cliccate sull'Immagine)


SUNTO DELLA STORIA DELL'ORDINE

nel 1108 
Ugo di Paganis (Ugo de Pagani de Troisi - attuale Nocera Inferiore) e Goffredo di St-Omer, nativi dell'Alvernia, arrivarono in Terra Santa.

nel 1111 
Si unirono ad altri sette Gentiluomini il giorno della festa della Santa Trinità ed elessero Ugo di Paganis (Ugo de Pagani de Troisi - attuale Nocera Inferiore) come loro capo.
Loro scopo principale fu di proteggere i Pellegrini contro i Saraceni e di sacrificare tutto per difendere la Religione cristiana. I nove nobili cavalieri fondatori del nostro Ordine erano:

1° Ugo de Paganis; 
2° Goffredo di St-Omer; 
3° Guilbert Norfolk, Bretone; 
4° Filippo di St-Maur; 
5° Ildebrando Lavis de Scala, nobile Tedesco; 
6° Giacomo di Durfort-Duras, nobile Lionese; 
7° Martino di Rhodez; 
8° Guglielmo di Gamache, Catalano, 
9° Ugo, messere di Lusignano, Francese.

Al principio questi nove cavalieri erano erranti. Nel 1115 il Re Baldovino donò loro una casa all'interno del Tempio di Salomone.

nel 1119 
Il numero dei cavalieri dell'ordine era aumentato considerevolmente. Fra questi, Nicola di Paganis e Archambaud di St- Aman, la cui poverta' era tale che essi possedevano un solo cavallo bardato per entrambi.
È proprio per perpetuare il ricordo di tale circostanza che il sigillo dell'Ordine raffigura due cavalieri sullo stesso cavallo.

nel 1127 
L'ordine contava 27 cavalieri.

nel 1128 
L'ordine ricevette le regole ed il vestiario bianco senza croci al Sinodo di Troyes nella Sciampagna.

nel 1129 
Vennero formati tre Priorati, ciascuno composto da 27 cavalieri. Si decise di suddividerli in questo modo al fine di poter meglio proteggere le strade di Gerusalemme. I tre domicili, chiamati alloggiamenti dei Templari, erano situati, il primo a Gerusalemme, il secondo ad Aleppo, il terzo in Cesarea.
Si decise che i nove cavalieri avrebbero avuto un superiore. Al di sopra dei superiori fu nominato un Prefetto al quale gli altri prestavano obbedienza.

nel 1131 
Ugo di Paganis, Grande Maestro e fondatore dell'Ordine, fu ucciso nel corso di una battaglia contro gli Infedeli.

nel 1147 
Il papa Eugenio III, per distinguere l'Ordine dagli altri, ordinò ai cavalieri di portare una croce di velluto rossa e accordò ai Superiori il titolo di Commendatori.

nel 1152 
Lo stesso papa concesse al Grande Maestro di avere tutti i fratelli laici che desiderava e ordinò anche agli Armigeri (scudieri) di portare la croce sui loro abiti grigi.

nel 1157
Il papa consentì all'Ordine di possedere domini e Signorie in tutta la Cristianità, aumentò il numero delle case di tre in tre e poco dopo furono istituite le prime tre Province.

nel 1178 
Altre tre Province furono incorporate.

nel 1183
Altre tre. Il numero delle Province fu irrevocabilmente fissato a nove.

nel 1187 
Si combattè la battaglia di Tibérias e a causa del tradimento del conte di Tripoli, il re Lusignano, il grande maestro Biderfort e numerosi cavalieri furono fatti prigionieri. Alla fine di quell'anno i Saraceni conquistarono Gerusalemme.

nel 1190
Il 4 ottobre fu combattuta la sfortunata battaglia di Acon in cui il Grande Maestro, molti capi e cavalieri furono catturati. In quell'anno la residenza del Grande Maestro fu stabilita in Antiochia.

nel 1192 
Ad Acon, dove l'Ordine degli Ospitalieri si distingue per il soccorso prestato ai Cavalieri sofferenti.

nel 1217
Fu spostata in Cesarea. 
In quel periodo l'ordine dei Templari ebbe diverse controversie con l'Ordine di San Giovanni e l'Ordine degli Ospitalieri, a causa dei suoi possedimenti a Cipro.

nel 1229 
I Cristiani conquistarono Damietta dopo nove mesi di assedio durante i quali i Cavalieri dimostrarono tutto il loro valore.

nel 1286 
L'Ordine possedeva già 40.000 Commende nella Cristianità e le sue entrate furono calcolate in 2.000.000 scudi d'oro che in quel periodo rappresentavano una cifra enorme.
Un accrescimento delle ricchezze così rapido, che aumentava tutti i giorni, fu all'origine delle disgrazie dell'Ordine.
Tali ricchezze risvegliarono la cupidigia del papa Clemente V e del re di Francia Filippo IV, detto il Bello, i quali cercarono in tutti i modi di distruggere l'Ordine per appropriarsi dei suoi beni. L'occasione si presentò presto.
Due cavalieri, Seguin de Florian, ex Gran Commendatore di Montfaucon, deposto a causa della sua condotta infame, dapprima arrestato e poi rimesso in libertà; l'altro, Noffodeï della Provincia del Po e del Tevere, si recarono a Parigi per affari e parteciparono ad una insurrezione popolare.
Una volta di ritorno, Noffodeï fu punito dal suo Vicepriore e gli fu rifiutata una Commenda. Per questa ragione i due cavalieri decisero di vendicarsi. Si recarono nel Monferrato, residenza del Vicepriore, e da lì nella sua casa di campagna, nei pressi della città, e gli chiesero di potergli parlare in privato.
Il Vicepriore, Carlo di Montcarmel, di anni 81, accordò loro un colloquio e chiese loro cosa avessero di così urgente da comunicargli. Risposero, con un tono di rimprovero, che erano amareggiati per la loro esenzione nella nomina delle Commende. Senza indugio Noffodeï assestò un colpo alla testa del Vicepriore col suo martello di guerra, in uso in quel periodo.
Il Vicepriore volle chiedere aiuto e per riuscirci balzò per la porta ma ricevette da dietro un seconda botta che lo fece cadere per terra. Cercò di trascinarsi verso un'altra porta dove ricevette un terzo colpo sul capo che lo uccise all'istante.
Questa azione abominevole, compiuta verso sera, fece temere agli assassini di essere arrestati dai domestici del Vicepriore e per evitare tutto ciò, uscirono da una finestra che dava sul giardino, si gettarono il corpo del Vicepriore sulle spalle e poi lo trasportarono a pochi passi di distanza dietro un cespuglio, lo ricoprirono in gran fretta di sassi e sterpaglie e fuggirono in un lampo.
Ritornarono a Parigi dove denunciarono l'Ordine come artefice della sommossa popolare dell'anno precedente. Inoltre accusarono i membri dell'Ordine di crimini abominevoli; di sodomia, di essere blasfemi e di rinnegare Dio durante le loro cerimonie.
Ripeterono le stesse denunce a Roma dove furono condotti e prendendo a pretesto il fatto che i Templari svolgessero le loro funzioni e loro adunanze di notte e in segreto, furono creduti, o piuttosto si fece finta di credergli, per cogliere l'occasione di impossessarsi degli averi dell'Ordine.
Il papa accordò a questi traditori spergiuri un salvacondotto e convocò a comparire dinanzi a lui il Grande Maestro che in quel periodo combatteva a Cipro contro gli Infedeli.
Il Grande Maestro convinto della falsità e della malvagità di tali accuse non ebbe esitazioni ad obbedire.
Nel frattempo Noffodeï, forte del suo salvacondotto, osò farsi vedere apertamente a Monfalcone dove i Templari lo imprigionarono e lo strangolarono nel capitolo provinciale di Porto Libero, a Milano. 
Si colse l'occasione di processare l'Ordine senza altra formalità.

nel 1310
Il Grande Maestro, Giacomo Molay, fu per ordine del re e all'insaputa del papa, incatenato e incarcerato a Chàtelet a Parigi, sebbene avesse avuto l'onore di tenere a battesimo il primogenito del Re alcuni anni prima.
In seguito a ciò, su richiesta del papa Clemente V e del Re di Francia, tutti i cavalieri del Tempio furono arrestati.

nel 1313
Il Grande Maestro, il Gentiluomo Bourguignon, fu bruciato a fuoco lento dopo essere stato torturato. Soccombette in seguito a supplizi inauditi che egli sopportò con una fermezza incredibile e senza proferire una sola parola che avrebbe potuto incriminare l'ordine. Diversi cavalieri subirono la stessa sorte, patendo la morte più crudele e ignominiosa, senza riuscire a strappargli la minima dichiarazione sui segreti dell'ordine.

nel 1311 
Il 16 ottobre al concilio di Vienna si decretò di abolire completamente l'Ordine, nonostante solo quattro persone su trecento votanti fossero di questo avviso. Tutti i vescovi spagnoli, inglesi, scozzesi, irlandesi, tedeschi, danesi e italiani, ad eccezione di uno, tutti i francesi, tranne gli arcivescovi di Rheims, di Sens e di Rouen, si pronunciarono a favore della sopravvivenza dell'ordine.
Malgrado ciò, per provvisione e potenza apostolica, come fu dichiarato, fu deliberata la condanna dell'Ordine. Di conseguenza, quello stesso anno 59 cavalieri Templari furono giustiziati in un solo giorno. Coloro che avevano avuto la fortuna di eludere le persecuzioni fuggirono ben lontani dalla loro patria.
La maggior parte riparò nei paesi del nord: Svezia, Norvegia, Irlanda e Scozia, paese montagnoso e poco popolato in quel periodo.
Pietro D'Aumont, grande maestro provinciale d'Alvernia, fu costretto, con due commendatori e cinque cavalieri, ad abbandonare il suo paese, dopo essersi difeso con vigore nei numerosi castelli che appartenevano all'ordine.
Per non essere riconosciuti si travestirono da massoni e cambiarono nome; Aumont prese quello di Mac-Benac. Con questo travestimento abbandonarono la Francia senza problemi e dopo aver superato numerose difficoltà approdarono in Irlanda. Tuttavia non sentendosi al sicuro si rifugiarono nelle isole scozzesi, sempre travestiti da massoni.
In una di queste isole, chiamata Moll, situata ad ovest di questo regno, incontrarono un gentiluomo inglese, Georges Harris, grande commendatore di Hamptoncourt, che vi si era stabilito con alcuni fratelli.

nel 1312 
Il giorno della festa di San Giovanni organizzarono un Capitolo in cui decisero di continuare a professare i principi dell'Ordine costantemente, di conservarne i titoli fino a quando avrebbero potuto farli valere, in condizioni più favorevoli.
Aumont fu eletto Grande Maestro e sotto di lui l'ordine fu divulgato nelle sue forme esteriori, così come è oggi.
Furono scelti i nomi simbolici e stabilite le usanze dei massoni per preservare la memoria del travestimento di Aumont e dei suoi fratelli e della necessità nella quale si erano trovati ad esercitare il mestiere di massone per provvedere al loro sostentamento.

nel 1313
Aumont, già molto avanti con gli anni, non riuscì a reggere un'esistenza così faticosa e morì poco dopo aver ricostituito l'Ordine. Al suo posto fu eletto Georges Harris. Fu lui a permettere ai cavalieri di sposarsi, al fine di poter preservare e perpetuare l'ordine, poiché in quei tempi tragici, non si osava mai tentare di iniziare un uomo libero a meno che non gli vennissero affidate le conoscenze superiori col titolo di Maestro. Per più di 250 anni nessuno fu iniziato al rango di Maestro Scozzese, salvo nel caso di un figlio dell'Ordine, ed è solo da 150 anni che i segreti dell'Ordine sono stati svelati ai Maestri Scozzesi nati da genitori liberi.

Infine Harris concesse l'iniziazione agli uomini di tutte le classi sociali, civili o ecclesiastiche, ammettendo l'ingresso nell'ordine anche ai membri della Confessione greca.
Fu sempre Harris a creare il sigillo raffigurante una fenice col motto:
Perit ut vivat e che introdusse tutti gli altri motti. 

Ricerca di Giancarlo Bertollini

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