Si fa un gran parlare del dovere restando però sul generico. Talvolta -è vero- si dice che abbiamo il dovere di cercare la verità, ma subito fra i Massoni nascono discussioni squisite sul concetto di verità; e poi quale verità? quella assoluta o quella relativa?
E così ce ne andiamo a casa contenti di aver esercitato le meningi e le corde vocali.
Ma il dovere dovrà pur avere una concretezza, uno scopo, un traguardo. Altrimenti resterebbe un parlar vano.
Peggio ancora, il “dovere inesplicabile” diventerebbe comodo alibi per il pigro e per l’egoista.
Proviamo allora a circoscrivere il dovere destinato al Cavaliere Kadosh.
La conoscenza!
Sì, la conoscenza è il dovere essenziale dal quale discendono tutti gli altri diritti-doveri come la libertà, la lotta alla tirannia eccetera. Senza conoscenza non si vede la tirannia quando è ancora possibile combatterla, senza conoscenza non si usano le armi più adatte, senza conoscenza di se stessi e del mondo non esiste libertà ma soltanto illusione di libertà. E così via.
Io credo a questa connotazione del dovere, ma essendo ormai abituato a coltivare il dubbio, ogni cavaliere potrà descriverlo in maniera diversa e magari migliore.
Resta da dire che conoscenza, al livello più alto, significa vedere infine il mondo delle cause e non soltanto quello degli effetti. Qualcuno ci arriva per dono della sorte o del GADU; altri possono arrivarci allenandosi con vigore nella conoscenza umanamente possibile.
Estratto dai lavori del Fr. Manlio Maradei
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento costruttivo è gradito, ovviamente tutto quello che, a nostro insindacabile giudizio, verrà ritenuto non in linea col dovuto rispetto per gli altri, sarà eliminato.