“Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando”?
Siamo qui per migliorare noi stessi per poi contaminare l’Umanità ed è ora che i Fratelli passino ai Fatti, alla Giustizia Massonica.
Vi ricordo che la Giustizia inizia già dal primo grado, quando diciamo di “essere sempre onesti, solerti e benemeriti cittadini, ossequienti alle Leggi dello Stato”.
(Ricordiamo che siamo l’unica Obbedienza Esoterica Occidentale.).
Nel quarto grado c’è un invito all’obbedienza e all’introspezione. Il silenzio porta a riconoscere il valore della parola e siamo noi a scegliere quando parlare con consapevolezza .
C’è la chiave spezzata ma il Maestro Segreto sa già dove risiede la Giustizia con Equità.
Nel nono grado si supera il dualismo di “Vendetta /Giustizia” con il perdono di Salomone, poiché Johaben è l’unico che ha capito il messaggio divino e che, con il taglio della testa di Abiram, ha forse ricomposto dentro di se i due opposti.
Nel quattordicesime grado (Loggia di Perfezione) c’è un forte richiamo alla Legge Morale piuttosto che a una Giustizia che si impone con delle Norme. “Il Maestro Scozzese è sempre pronto a ben operare e non parla mai dei suoi Fratelli per calunniarli o dirne male“.
(Sempre ricordando che gli Uomini nascono Liberi, ma con capacità diverse).
Se gli Uomini restano Liberi NON SONO UGUALI.
Se sono Uguali NON SONO LIBERI.
Nel diciottesimo grado il Massone si affida a “Fede, Speranza e Carità per proseguire il cammino verso la Verità che conduce alla Libertà con Giustizia ed Equità. La Legge che guida l’Umanità deve essere riprogettata al proprio interno perché sia adeguata all’evoluzione e al progresso. Per questo il Cavaliere Principe Rosa+Croce dovrà conoscere altre realtà, percorrendo le strade del Mondo con Tolleranza ma, come diceva Karl Popper, “la Tolleranza verso gli Intolleranti porterà alla sconfitta dei Tolleranti con la loro conseguente estinzione e la tragica vittoria degli Intolleranti”.
Nel trentesimo grado la caratterizzazione è data dall’abbattimento delle Colonne, dei Simboli conosciuti, per andare oltre i pregiudizi e le conoscenze acquisite. Si resiste all’oppressione con la parola, la penna e la spada. La Giustizia con Equità si ottiene attraverso il rispetto della Libertà altrui e verso chi è leso nei suoi Diritti.
Per raggiungere tale Equilibrio ed Armonia, ogni cosa deve stare al proprio posto; il che fece dire a Tommaso d’Aquino:
“Una cosa non è giusta perché Dio lo vuole,
ma Dio lo vuole perché è giusta”.
Soltanto così i contrari si possono risolvere nell’Unità, per ricordare di agire come Cavalieri al servizio del Bene, del Vero, del Giusto.
di Giancarlo Bertollini
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